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Paladina del vaccino Hpv condannata a risarcire un ricercatore no-vax

29 Marzo 2019 - 19:11 Juanne Pili
Denuncia uno studio ingannevole contro il vaccino Hpv, viene condannata lei a risarcire l'autore. Succede a Tokyo in Giappone

Corvelva festeggia una sentenza vinta da uno scienziato giapponese «critico» verso il vaccino Hpv (papilloma virus). Riko Muranaka è stata così condannata dal tribunale di Tokyo a risarcire l’equivalente di circa 30 mila dollari a Shuichi Ikeda, preside della facoltà di medicina di Shinshu. Muranaka è rea di aver sostenuto che Ikeda aveva fabbricato dei dati fasulli, in una ricerca dove avrebbe voluto dimostrare che il vaccino provoca danni cerebrali. Ma la sentenza non riconosce la validità dello studio.

Paladina del vaccino Hpv condannata a risarcire un ricercatore no-vax foto 1

I festeggiamenti di Corvelva

Studio ingannevole, ma «in buona fede»

Il problema sta nel fatto che secondo il tribunale, Muranaka non sarebbe riuscita a dimostrare la natura fraudolenta dell’operato di Ikeda. I giudici per qualche ragione hanno ritenuto che eseguire uno studio basato su risultati provenienti da un singolo topo,ed esibiti come prova dinocività di un vaccino, non fossero elementi sufficienti per ritenere disonesto l’autore. Questo è quanto Muranakafece notare nel giugno 2016, affermando in un articolo che ci fosse una «intenzione di fabbricazione». Alla fine lo stesso Ministero della salute concluse che i risultati di Ikeda«non hanno dimostrato che i sintomiverificati dopo la vaccinazione contro l’HPV fossero stati causati dal vaccino HPV». Ad ogni modo Muranaka non si arrende e presenterà ricorso.

Cosa si festeggia?

Non si tratta quindi di una sentenza shock, come quelle che abbiamo conosciuto in Italia, dove addirittura vengono riconosciuti risarcimenti per indimostrati danni da vaccino. La decisione del tribunale resta comunque preoccupante, anche perchéMuranakaerastata premiata nel 2017 per i suoi meriti nella lotta alla disinformazione sui vaccini dalla rivista Nature, in un paese come il Giappone dove una setta religiosa no-vax è bastata ad alimentare una vera e propria emergenza sanitaria.

Per capire la gravità dell’operato di Ikeda e di altri «free-vax» in Giappone – anche ammettendo la buona fede, che non ha rilevanza scientifica – basti pensare che il papilloma virus è cancerogeno. Nel Giappone in cui Muranaka si è battuta per difendere l’importanza del vaccino Hpv – dovendo affrontare la solita trafila di minacce e insulti– gli stessi media hanno operato campagne dove venivano esaltati presunti effetti avversi del vaccino, senza che questi fossero minimamente supportati da prove concrete. La conseguenza è stata che dal 2013 il Governo giapponese ha smesso di promuovere le vaccinazioni, facendo precipitare la copertura dal 70% all’1%. Tutto questo nonostante la stessa Organizzazione mondiale della sanità avesse riscontrato che i presunti effetti avversi del vaccino fossero infondati. Insomma, c’è poco da festeggiare.

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